Collezioni di beni comuni: banche dati, repository, biblioteche digitali
Parole chiave:
Portale dei servizi bibliografici nazionali, Sistema di Ricerca Integrato, Catalogo generale, Punto d'accesso unico all'informazione, Piattaforma dei servizi informativi dell'ICCU, Evoluzione di SBNAbstract
Il contributo che qui si presenta propone alcune riflessioni che muovono dalla lettura di un saggio di Paola Castellucci, Carte del nuovo mondo, edito da Il Mulino nel 2017. Quelle che oggi definiamo banche dati, repository e biblioteche digitali sono il punto d’arrivo di un percorso storico e politico che ha inizio negli anni Sessanta e che ha portato un bene costoso, prerogativa di pochi ricercatori, alla portata di molti. La storia delle banche dati, degli archivi aperti della ricerca e del movimento Open Access attesta la concretezza di tali nuovi modelli di comunicazione scientifica e dimostra che i risultati della ricerca sono beni comuni dell’umanità, pur con la consapevolezzache esistono ancora molti ostacoli da superare.
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Pubblicato
2019-07-18
Come citare
Trombone, A. (2019). Collezioni di beni comuni: banche dati, repository, biblioteche digitali. DigItalia, 13(2), 17–27. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2163
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Sezione
Saggi
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