La valutazione FAIRness di un archivio digitale certificato: tra principi teorici e azioni pratiche
DOI:
https://doi.org/10.36181/digitalia-00043Parole chiave:
Principi FAIR, Phaidra, Metadati, ArchiviAbstract
Principale obiettivo del presente contributo è quello di offrire un caso di buona pratica di attuazione dei principi FAIR, illustrando la metodologia e le azioni intraprese dal Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi di Padova al fine di rendere affidabile, e con caratteristiche FAIR, Phaidra (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets), l’archivio digitale sviluppato dall’Università di Vienna e, a partire dal 2010, adottato dall’Università di Padova con un accordo di collaborazione e di partecipazione a ulteriori sviluppi, ai fini della gestione, conservazione a lungo termine e disseminazione online di oggetti digitali culturali.
L’adesione ai principi FAIR di un archivio digitale non può prescindere dal riconoscimento formale e pubblico della sua affidabilità. La reputazione di affidabilità è per definizione intrinseca alla sua missione, la quale mira ad assicurare alla propria comunità di riferimento, ora e in futuro, l’accesso sicuro, robusto e a lungo termine delle risorse digitali gestite, con ciò garantendo la propria sostenibilità e durevolezza, sicurezza e preservazione dei dati archiviati nel tempo.
A partire dal processo di revisione critica a cui è stato sottoposto Phaidra allo scopo di ottenere la certificazione CoreTrustSeal (CTS), e sulla base dell’esperienza condotta come archivio pilota e di test nel contesto del progetto europeo FAIRsFAIR — Fostering Fair Data Practices in Europe, saranno illustrate le fasi fondamentali percorse e gli interventi resi necessari da realizzare, sia per il riconoscimento di affidabilità dell’archivio sia per attestare la valutazione di una misura della FAIRness dei suoi (meta)dati. Saranno altresì poste in evidenza le specificità proprie di un archivio caratterizzato dalla gestione di oggetti digitali culturali, definendo da un lato l’identità di un oggetto digitale culturale, dall’altro cosa implica misurare la conformità ai principi FAIR e la capacità di apertura dei suoi (meta)dati intesa nell’accezione più ampia di openness.
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