Per un “sistema” delle biblioteche digitali: codex>bricks
Parole chiave:
Mediatori, Codex, Bricks, BNFrance, Folksonomy, Regione Campania, BNode, TEL, MICHAEL,Abstract
Con l’avvio, alla fine del 2004, del progetto di biblioteca universale di Google, e col susseguirsi incalzante di mosse e contromosse che hanno animato a partire da quella data il mondo delle biblioteche e dell’informazione, il tema del“digitale” ha assunto per le biblioteche una valenza prima di allora non prevista (e forse non prevedibile). Ma l’elemento che, soprattutto in quest’ultimo anno, si è inserito a complicare ulteriormente il quadro è la sempre più insistente pressione
della “logica” del web 2.0 sul già delicato impianto organizzativo e concettuale delle biblioteche e più in generale dei “mediatori” culturali. La dimensione culturale nel suo complesso si sta riposizionando in senso olistico, in direzione di processi comunicativi interattivi e personalizzati. Questo orientamento è alla base dell’attuale trasformazione dell’industria dei contenuti dal tradizionale modello a “catena lineare” verso un modello di tipo circolare. Se l’invenzione della stampa ha rivoluzionato soltanto la fase della distribuzione dei contenuti culturali, e la tecnica fotografica la riproducibilità, seppure limitata, di un solo modo di trasmissione delle immagini, i nuovi media invece impattano su tutti i modi e su tutte le fasi del processo di diffusione della conoscenza, dalla produzione di contenuti culturali, alla loro raccolta ed organizzazione efficace all’interno delle biblioteche digitali, fino alla preservazione, accessibilità e disponibilità dei contenuti in modalità “ubiqua” (anywhere e anytime).
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Pubblicato
2007-01-22
Come citare
Bertoncini, M., & Tarantino, M. (2007). Per un “sistema” delle biblioteche digitali: codex>bricks. DigItalia, 2(1), 130–141. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/418
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