Occuparsi di cultura, oggi
di distribuzione rispetto a quelle tradizionali. Anche i musei, le biblioteche, fino a qualche anno fa indiscussi luoghi di mediazione culturale, devono sottoporsi, secondo l'autore, allo stesso processo che ha attraversato gli altri media e la società: oggi siamo tutti dentro l’acceleratore che ci connette alle idee e
alle azioni di tanti altri. È vano pertanto continuare a rimpiangere la biblioteca o il museo as it was before, bisogna invece cogliere le nuove opportunità e promuovere i necessari cambiamenti. L'autore infatti non vuole mettere in discussione le istituzioni culturali, ma riflettere sul loro ruolo che non si adegua o si adegua male e lentamente alla crescente domanda di informazione e di conoscenza. Sarebbe auspicabile quindi il sostegno delle istituzioni culturali da
parte delle amministrazioni di riferimento per proporle come alternative interessanti nel mercato della conoscenza, dove molti sono i potenziali fornitori e dove si compete su regole dell’abbondanza e non del limite.