Manoscritti miniati: la base dati dell’Opac della Biblioteca Casanatense

Autori

  • Isabella Ceccopieri

Parole chiave:

Manoscritto, MinD, Miniature, video, Miniature in Video

Abstract

La storia della base dati dei manoscritti e delle miniature, oggi presenti nell’Opac casanatense, ha radici lontane nel tempo ed è indissolubilmente legata ad un acronimo: MinD.
Il progetto Miniature in Video MinD nasce nel 1997 con l’intento di rendere accessibili online immagini di manoscritti miniati ed illustrati o di quelli che, per la loro intrinseca natura, trovano nella riproduzione fotografica un idoneo succedaneo, come ad esempio gli erbari. Ha costituito nel tempo un valido strumento di ricerca per utenti dalle differenti connotazioni e interessi, che hanno attinto alla base dati per fruire delle immagini online e impegnarle in ambiti spesso lontani tra loro.
Il prototipo di MinD fu presentato ufficialmente in biblioteca Casanatense nel 1999, con appena 500 immagini indicizzate e la prima fase del lavoro, successivamente portato a termine nella sua prima versione nel 2002, con la digitalizzazione
di circa il 65% dei manoscritti miniati.
Da una scelta metodologica iniziale MinD deriva la descrizione semantica delle miniature, finalizzata a reperire nella banca dati quelle informazioni che, al di là del rapporto con i contenuti del manoscritto, consentissero e definissero percorsi di ricerca autonomi nella loro finalità. Per questo motivo molte immagini riproducono il particolare dell miniatura o dei disegni, che risulta talvolta avulso dalla pagina intera del codice.

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Pubblicato

2012-11-26

Come citare

Ceccopieri, I. (2012). Manoscritti miniati: la base dati dell’Opac della Biblioteca Casanatense. DigItalia, 7(1), 113–121. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/541

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