Lapidem pretiosum huius nostrae civitatis. Il patrimonio liturgico di Cesena e la Biblioteca Malatestiana tra tradizione degli studi e disseminazione digitale
DOI:
https://doi.org/10.36181/digitalia-00125Parole chiave:
Cesena, Biblioteca Malatestiana, Manoscritti liturgici, Catalogazione, Biblioteche digitali, ValorizzazioneAbstract
La Biblioteca Malatestiana fu edificata a metà Quattrocento, all’interno del convento di San Francesco, per volere di Malatesta Novello, signore di Cesena, ed è oggi tra i più celebri esempi di biblioteca umanistica conventuale a livello mondiale. Nei suoi 570 anni di storia, la Biblioteca ha progressivamente arricchito le sue collezioni con numerosi manoscritti liturgici, tra cui i corali del cardinale Bessarione e la libreria di coro del Duomo. Questi materiali sono stati nel tempo oggetto di ricerche, mostre e progetti di digitalizzazione che li hanno portati all’attenzione della comunità scientifica internazionale. Il saggio propone una panoramica sui manoscritti liturgici conservati dalle istituzioni pubbliche e religiose del territorio di Cesena, nonché un quadro delle attività di catalogazione e valorizzazione attuate dalla Biblioteca Malatestiana negli ultimi decenni e liberamente fruibili online dall’utenza.
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