Lapidem pretiosum huius nostrae civitatis. Il patrimonio liturgico di Cesena e la Biblioteca Malatestiana tra tradizione degli studi e disseminazione digitale

Autori

  • Lucrezia Signorello Biblioteca Malatestiana

DOI:

https://doi.org/10.36181/digitalia-00125

Parole chiave:

Cesena, Biblioteca Malatestiana, Manoscritti liturgici, Catalogazione, Biblioteche digitali, Valorizzazione

Abstract

La Biblioteca Malatestiana fu edificata a metà Quattrocento, all’interno del convento di San Francesco, per volere di Malatesta Novello, signore di Cesena, ed è oggi tra i più celebri esempi di biblioteca umanistica conventuale a livello mondiale. Nei suoi 570 anni di storia, la Biblioteca ha progressivamente arricchito le sue collezioni con numerosi manoscritti liturgici, tra cui i corali del cardinale Bessarione e la libreria di coro del Duomo. Questi materiali sono stati nel tempo oggetto di ricerche, mostre e progetti di digitalizzazione che li hanno portati all’attenzione della comunità scientifica internazionale. Il saggio propone una panoramica sui manoscritti liturgici conservati dalle istituzioni pubbliche e religiose del territorio di Cesena, nonché un quadro delle attività di catalogazione e valorizzazione attuate dalla Biblioteca Malatestiana negli ultimi decenni e liberamente fruibili online dall’utenza.

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Pubblicato

25-06-2025

Come citare

Signorello, L. (2025). Lapidem pretiosum huius nostrae civitatis. Il patrimonio liturgico di Cesena e la Biblioteca Malatestiana tra tradizione degli studi e disseminazione digitale. DigItalia, 20(1), 102–119. https://doi.org/10.36181/digitalia-00125

Fascicolo

Sezione

Atti del convegno "La comunità in preghiera. MOL Liturgica e la catalogazione dei messali pretridentini". Seconda sessione