Biblioteche e trasformazione digitale: un percorso formativo e-learning a cura della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali e dell’Associazione Italiana Biblioteche
Nel corso dei secoli, le biblioteche hanno attraversato profonde trasformazioni, evolvendosi da luoghi di conservazione della scrittura a centri dinamici di accesso e diffusione della conoscenza. Oggi, nel pieno della rivoluzione digitale, si trovano a vivere un nuovo e profondo cambiamento: la diffusione pervasiva delle tecnologie digitali ha infatti determinato una trasformazione radicale e irreversibile nella società, nell’economia e nella cultura. In questo scenario, la capacità di gestire, interpretare e rendere accessibili grandi quantità di dati e contenuti digitali è divenuta non solo una competenza utile, ma una condizione essenziale per migliorare la qualità della vita e garantire l’inclusione culturale e informativa.
Questa rivoluzione interessa da vicino le biblioteche, chiamate a confrontarsi con nuove forme di testualità e nuovi modi di memorizzare, comunicare e condividere la conoscenza. Cambiano i modi di trasmettere il sapere, si diversificano le aspettative degli utenti, si moltiplicano le modalità di accesso ai contenuti. In questo contesto, le biblioteche – insieme a musei e archivi – continuano a rappresentare le fondamenta della “memoria registrata” della collettività, configurandosi come spazi essenziali per la costruzione di un sapere condiviso e per la promozione delle “conversazioni” culturali delle comunità.
Per affrontare questa transizione, le biblioteche si stanno rinnovando sul piano strutturale e professionale. Gli ambienti bibliotecari si configurano oggi come spazi ibridi, in cui le collezioni cartacee convivono con risorse digitali sempre più dinamiche, in grado di rispondere in modo mirato e personalizzato ai bisogni informativi, educativi e culturali delle persone. In questo scenario, la formazione continua e l’aggiornamento professionale dei bibliotecari diventano strumenti indispensabili per affrontare con consapevolezza e competenza le sfide dell’era digitale.
Investire nello sviluppo delle competenze significa, dunque, non solo garantire l’adattamento delle biblioteche al cambiamento in atto, ma soprattutto renderle protagoniste attive della trasformazione, capaci di guidare l’innovazione, favorire l’accesso inclusivo alla conoscenza e rafforzare il loro ruolo di presidi culturali centrali nelle società contemporanee.
Dicolab. Cultura al digitale
La centralità delle persone e dello sviluppo delle loro competenze è uno dei pilastri del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND)1, varato nel 2022 dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale (ICDP) del Ministero della cultura nell’ambito del PNRR Cultura 4.0, Investimento 1.1 “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”. Si tratta di uno strumento di pianificazione strategica finalizzato allo sviluppo di modelli, processi, metodi e regole per innescare una vera trasformazione dell’ecosistema, guidare le azioni dei soggetti che contribuiscono alla digitalizzazione, gestire le risorse digitali, aggiornare e riqualificare gli operatori del settore per mettere in atto quel cambiamento radicale necessario per far fronte alla transizione digitale.
Dicolab. Cultura al digitale2 è il programma di formazione realizzato dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali3 in attuazione del PND, un’iniziativa significativa per portata (con l’obiettivo di erogare almeno 40.000 open badge - certificazioni digitali delle conoscenze e delle abilità ottenute, riconosciute a livello europeo - entro giugno 2026), durata (quattro anni, dal 2022 al 2026) e pubblico diversificato a cui si rivolge: dipendenti del Ministero della cultura e di altre pubbliche amministrazioni, dipendenti di imprese, liberi professionisti, laureandi, specializzandi e dottorandi in materie attinenti all’ambito del patrimonio culturale digitale.
Gli obiettivi principali del programma sono la costituzione di un linguaggio condiviso sui temi portanti del patrimonio culturale digitale e l’aggiornamento delle competenze di base e specialistiche degli operatori di questo settore a livello sia di istituzioni, sia di singoli professionisti.
A novembre 2025 il catalogo di Dicolab, accessibile tramite la piattaforma di formazione a distanza della Scuola4, conta un nutrito numero di corsi attivi in vari formati (MOOC, cicli di webinar, podcast) che affrontano, con un approccio globale, tutti i temi del sapere digitale: dagli aspetti trasversali, quali la comunicazione, il prompting, la gestione dei dati e la loro sicurezza, a quelli più specifici e di dominio come il web archiving, le regole di catalogazione, o l’uso del Building information Modeling (BIM) nei contesti del patrimonio culturale. A questi si affiancano laboratori in presenza per approfondire e sperimentare quanto appreso a livello teorico, e la programmazione di dieci hub sul territorio nazionale che integrano i corsi online con una proposta di azioni formative in presenza5, soprattutto di natura laboratoriale, e che mirano all’attivazione di processi di ascolto, al coinvolgimento del sistema culturale locale e allo sviluppo di alleanze progettuali.
La progettazione dei percorsi Dicolab ha attraversato diverse fasi e modalità: se fino a tutto il 2023 la Scuola ha puntato su temi trasversali ai vari settori del patrimonio culturale per costruire un linguaggio e conoscenze di base, successivamente ha circoscritto e approfondito quanto d’interesse per specifiche categorie di professionisti, anche e soprattutto attraverso un processo di co-creazione con istituti e reti.
È in tale contesto che si inserisce la collaborazione tra la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali e AIB - Associazione Italiana Biblioteche le quali, dopo aver valutato i fabbisogni formativi della comunità, hanno varato il ciclo di formazione a distanza “Biblioteche e trasformazione digitale”. I destinatari sono professionisti e professioniste che lavorano con e per le biblioteche, coloro che operano negli istituti culturali e nel mondo MAB (Musei, Archivi e Biblioteche), e chiunque intenda approfondire l’ecosistema delle biblioteche digitali o diventare professionista del settore.
Biblioteche e trasformazione digitale
L’idea di un corso formativo sul rapporto tra biblioteche e trasformazione digitale nasce alla fine del 2022, all’interno dell’AIB, su iniziativa dell’allora presidente Rosa Maiello, a seguito dell’indagine sui fabbisogni formativi degli associati che evidenziava le “biblioteche digitali” tra i temi più richiesti. Il lavoro preparatorio si è fondato sulla consapevolezza che la trasformazione digitale rappresenti un nodo cruciale per le biblioteche, connettendo ambiti essenziali della società: il mondo del libro e della lettura, il patrimonio culturale, l’informazione, la comunicazione, l’istruzione, l’apprendimento permanente e la ricerca scientifica. Per questo, si è scelto di esplorare i diversi aspetti del rapporto tra biblioteche e trasformazione digitale, adottando una prospettiva operativa, nell’ottica di costruire una sorta di “manuale di sopravvivenza”. A tal fine, la formula di un corso “a più voci” si è rivelata naturale, coinvolgendo docenti esperti dei temi trattati. Una tappa fondamentale è stata, nel 2023, l’avvio del dialogo tra AIB e la Scuola Nazionale del patrimonio e delle attività culturali. Questo confronto, proseguito sotto la guida della nuova presidente AIB Laura Ballestra (da giugno 2023), ha portato nel 2024 alla definizione del progetto Biblioteche e trasformazione digitale: un ciclo formativo erogato a distanza e articolato in due parti, “Biblioteche digitali” e “Biblioteche digitali 2 – Servizi alla cittadinanza”, ciascuna composta di nove corsi6 per fornire un aggiornamento professionale sui temi e sugli strumenti che fondano le biblioteche digitali.
Gli argomenti dei diciotto corsi sono articolati intorno a due temi principali: definire gli strumenti di base necessari per comprendere i principi fondamentali delle biblioteche digitali, approfondendone le soluzioni organizzative, le tecnologie, le procedure, gli standard, i vincoli normativi e istituzionali necessari a garantire l’accessibilità permanente e l’interoperabilità, e analizzare i servizi digitali per le comunità di riferimento, esplorando le potenzialità offerte dalle tecnologie di Intelligenza Artificiale, dei social media, del web e dei discovery tools e approfondendo i temi di reference digitale, information e media literacy, e scienza aperta.
Ogni corso si compone di un webinar della durata di un’ora e di materiali di approfondimento ai temi trattati, al termine della cui fruizione ogni utente ha la possibilità di sostenere un test di valutazione per l’ottenimento dell’open badge. Anche l’AIB riconosce ai suoi associati e a coloro che intendono associarsi 1 credito formativo (corrispondente a 25 ore di carico di lavoro) per ciascuno dei due percorsi. I crediti maturati da coloro che intendano ottenere l’attestazione AIB relativa al possesso dei requisiti di qualificazione professionale7 contribuiranno a costituire il monte ore formativo (100 ore) richiesto dal Regolamento di iscrizione all’Associazione. I crediti maturati dagli associati AIB che desiderino richiedere il rinnovo dell’attestazione contribuiranno a costituire il numero di crediti (1 credito annuo) per i 5 anni successivi la prima attestazione o il rinnovo precedente (così come previsto dalla direttiva AIB sulla formazione continua).
Biblioteche digitali: le basi dell’ecosistema
La prima parte del percorso formativo fornisce un quadro di riferimento sull’ecosistema delle biblioteche digitali, intese come infrastrutture cruciali per l’accesso alle conoscenze, alle risorse e ai servizi digitali8 (Fig. 1). Esplorandone i fondamenti, le tecnologie, le potenzialità e le criticità si approfondiscono i temi legati all’organizzazione, allo sviluppo e alla gestione delle biblioteche digitali, evidenziando i concetti chiave utili per orientarsi all’interno di un contesto tanto ricco quanto frammentato.
Figura 1. Copertina della prima parte del percorso formativo pubblicato sulla piattaforma FAD della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali
Si affrontano le sfide legate al potenziale dei dati bibliografici per l’analisi computazionale, illustrando strategie per garantire l’inclusione e mitigare eventuali bias nei processi di metadatazione. Sono definiti il contesto normativo delle biblioteche digitali, trattando questioni legate all’accesso, alla conservazione, all’uso e alla tutela dei dati del patrimonio culturale, e offrendo strumenti pratici per navigare un quadro giuridico complesso. In seguito, sono trattati il tema dell’identità digitale, dell’accesso ai servizi digitali, dell’autenticazione e della sicurezza, illustrando gli strumenti adottati a livello nazionale ed europeo.
Sono quindi approfondite le caratteristiche del software libero usato da Wikidata, Wikibase, esaminando in particolare il modo in cui i dati vengono strutturati e come possono essere interrogati. Si esplorano poi i temi legati alla conservazione e alla sicurezza delle risorse digitali culturali, analizzando metodologie e tecnologie per proteggerle da minacce fisiche e informatiche. Viene definito il processo di progettazione delle collezioni digitali, indagando formati, linguaggi e tecnologie utili alla loro creazione e gestione. È esaminato il ruolo delle classificazioni bibliografiche nel contesto delle risorse digitali e il loro adattamento alle nuove esigenze.
Infine, sono approfondite le caratteristiche e le tecnologie del web semantico, osservando come queste possano essere utilizzate per valorizzare il patrimonio culturale attraverso piattaforme collaborative e buone pratiche.
Biblioteche digitali 2 - Servizi alla cittadinanza
La seconda parte del ciclo formativo si propone di esplorare i servizi digitali delle biblioteche e il ruolo che ricoprono nel soddisfare le esigenze delle comunità di riferimento9 (Fig. 2).
Figura 2. Copertina della seconda parte del percorso formativo pubblicato sulla piattaforma FAD della Scuola nazionale del patrimonio e delle attivitàculturali
Partendo da un’introduzione sulle potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale, si esaminano le sue applicazioni pratiche e le criticità nel contesto bibliotecario. Si approfondisce il valore di web e social media archiving per la conservazione del patrimonio digitale e della memoria collettiva. Si esaminano le strategie di valutazione e le competenze necessarie per garantire l’affidabilità della ricerca e del recupero della documentazione di fonte pubblica digitale. Si analizzano le tecnologie e le pratiche che supportano l’accesso libero alla conoscenza e alla scienza aperta, e le strategie per sostenere un dialogo efficace con la comunità attraverso siti web e social media. Si approfondiscono le modalità attraverso cui i bibliotecari, sia con il servizio di reference digitale che attraverso corsi e laboratori, aiutano i cittadini a sviluppare la loro competenza mediale e informativa, e a fare un uso critico e consapevole delle informazioni. Si esplora infine la storia e l’evoluzione del catalogo e dei discovery tools nel mondo contemporaneo.
I risultati
La necessità della realizzazione di un percorso formativo sui temi appena elencati e la grande richiesta da parte della comunità dei professionisti e degli appassionati di un continuo aggiornamento sulle nuove traiettorie intraprese dal mondo delle biblioteche è evidenziata dal successo ottenuto da questi corsi in termini di fruizione. I numeri che emergono dall’analisi delle utenze dipingono un quadro che vede 5.257 utenti iscritti al percorso o ai singoli corsi, e ben 14.370 open badge totali rilasciati10, che fanno di “Biblioteche digitali” uno dei cicli formativi di maggior successo di Dicolab. Cultura al digitale.
L’importanza e la trasversalità degli argomenti approfonditi, e la possibilità di usufruire degli oggetti formativi anche in modalità on demand, poi, rappresentano un’opportunità per chiunque voglia esplorare la materia, e il costante aumento delle utenze dei corsi testimonia la buona riuscita del progetto e l’importanza della formazione continua e della collaborazione tra enti culturali, obiettivo focale della Scuola e di AIB.
L’ultima consultazione dei siti web è avvenuta nel mese di dicembre 2025.
Note
- https://digitallibrary.cultura.gov.it/.
- https://dicolab.it/.
- La Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, <https://www.fondazionescuolapatrimonio.it/>, è un istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della cultura, socio fondatore e finanziatore.
- https://fad.fondazionescuolapatrimonio.it/.
- https://dicolab.it/hub/.
- I corsi del ciclo formativo sono stati pubblicati con cadenza bisettimanale sulla piattaforma FAD della Scuola e sono fruibili, previa registrazione, ai seguenti link: <https://fad.fondazionescuolapatrimonio.it/enrol/index.php?id=613> e <https://fad.fondazionescuolapatrimonio.it/enrol/index.php?id=707>.
- L’attestazione del possesso dei requisiti di qualificazione professionale viene rilasciata ai sensi dell’art. 7, comma 1 della Legge 14 gennaio 2013 n. 4.
- I nove corsi della prima parte del ciclo formativo sono i seguenti: 1. Introduzione alle biblioteche digitali (Maurizio Messina - già Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana); 2. Gestire collezioni bibliografiche digitali (Rossana Morriello - Ricercatrice di Scienze biblioteconomiche, Università degli studi di Firenze); 3. Accesso e riuso delle risorse digitali: aspetti giuridici (Rosa Maiello - Direttrice Biblioteca, Università Parthenope di Napoli); 4. Identità digitale e accesso ai servizi (Valdo Pasqui - già Responsabile Coordinamento Tecnico Applicativi - SIAF); 5. Gestione delle entità digitali (Carlo Camillo Pellizzari di San Girolamo - Dottorando in Scienze dell’antichità, Scuola Normale Superiore); 6. Conservazione e sicurezza dei beni culturali digitali (Emanuele Bellini – Ricercatore di Database and Digital Humanities, Università degli Studi Roma Tre); 7. Progettare la digitalizzazione delle raccolte (Gianfranco Crupi - Professore di Storia del libro antico e Biblioteconomia, Sapienza - Università di Roma); 8. Classificazioni bibliografiche per il digitale (Piero Cavaleri - Editor Web Dewey italiana); 9. Web semantico e Linked data (Lucia Sardo – Ricercatrice di Storia del libro e biblioteconomia e Catalogazione e classificazione bibliografica, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna).
- La seconda parte del ciclo formativo è composta dei seguenti corsi: 1. Biblioteche e IA. Introduzione e applicazioni (Lorenzo Gobbo - Addetto ai servizi digitali presso le biblioteche, Università della Svizzera italiana); 2. Introduzione al web e social media archiving (Beatrice Cannelli - Ricercatrice, Bodleian Libraries University of Oxford); 3. Identificare e valutare la documentazione di fonte pubblica digitale (Lucia Antonelli - Funzionario, Biblioteca della Direzione centrale per le Autonomie. Albo nazionale dei Segretari comunali e provinciali, Ministero dell’Interno); 4. Biblioteche digitali e scienza aperta (Anna Maria Pastorini - Università di Genova e Coordinatrice del Gruppo di Studio sulle politiche dell’informazione - AIB); 5. Information e media literacy. Educare alla competenza informativa in biblioteca (Federica Viazzi - Bibliotecaria, Osservatorio AIB sull’information literacy e Biblioteca Biomedica – DAIRI Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, Alessandria); 6. La comunicazione in biblioteca: strumenti, strategie, visioni (Cristina Bambini - Direttrice, Biblioteca Comunale di Cattolica); 7. Comunicare la biblioteca attraverso il suo sito web (Andrea Marchitelli - Regional Sales Manager EBSCO e Vice-Coordinatore AIB-WEB); 8. Il servizio di reference digitale (Francesca Papi - Coordinatrice Gestionale, Biblioteca Centrale “Leon Battista Alberti” Campus di Cesena - Alma Mater Studiorum, Università di Bologna); 9. L’evoluzione del catalogo e i discovery tools (Andrea Marchitelli - Regional Sales Manager EBSCO e Vice-Coordinatore AIB-WEB).
- Dati aggiornati al 18 novembre 2025.
