Cartografia Archeologica Digitale: retrospettive, prospettive e un esempio
Parole chiave:
Archeologia, cartografia archeologica digitale,Abstract
Tracciare un quadro esaustivo e, ad un tempo, sintetico della situazione della cartografia archeologica - digitale e non - nel nostro Paese è operazione estremamente complessa. Da un lato perché complesso è il territorio della nostra Nazione, così come il suo patrimonio archeologico; dall’altro perché, nel tempo, si è accentuata una - peraltro congenita - mancanza di omogeneizzazione nella ricerca e nello sviluppo dei singoli progetti applicativi, sia nel merito delle metodologie tradizionali, sia, in seguito e fino ad oggi, nel trattamento informatico dei dati 1 . Proprio perché gli aspetti digitali hanno rivoluzionato, negli ultimi trent’anni, il modo di operare e concepire la cartografia (ovviamente non solo quella archeologica), va da sé che il discorso sulle tecnologie applicate è strettamente legato a quello scientifico e metodologico.Nella speranza di evitare la banalizzazione di un tema tanto complesso per ridurlo alla massima sintesi, si tenterà di delineare un breve quadro disciplinare di riferimento, che possa servire da chiave di lettura delle applicazioni informatiche e tecnologiche sviluppate negli ultimi trent’anni (dalla cartografia numerica al Global Positioning System (GPS), dai Geographical Information System (GIS) ai recenti navigatori globali in rete) e della loro intuibile influenza sulle prospettive future della cartografia archeologica digitale (quindi, sia pure in piccola parte, della ricerca archeologica in generale).
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Pubblicato
2011-06-10
Come citare
Nurra, F. (2011). Cartografia Archeologica Digitale: retrospettive, prospettive e un esempio. DigItalia, 6(2), 29–42. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/475
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Saggi
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