Cartografia Archeologica Digitale: retrospettive, prospettive e un esempio

Autori

  • Federico Nurra

Parole chiave:

Archeologia, cartografia archeologica digitale,

Abstract

Tracciare un quadro esaustivo e, ad un tempo, sintetico della situazione della cartografia archeologica - digitale e non - nel nostro Paese è operazione estremamente  complessa.  Da  un  lato  perché  complesso  è  il  territorio  della  nostra Nazione, così come il suo patrimonio archeologico; dall’altro perché, nel tempo, si è accentuata una - peraltro congenita - mancanza di omogeneizzazione nella  ricerca  e  nello  sviluppo  dei  singoli  progetti  applicativi,  sia  nel  merito  delle metodologie tradizionali, sia, in seguito e fino ad oggi, nel trattamento informatico dei dati 1 . Proprio perché gli aspetti digitali hanno rivoluzionato, negli ultimi trent’anni, il modo di operare e concepire la cartografia (ovviamente non solo quella archeologica), va da sé che il discorso sulle tecnologie applicate è strettamente legato a quello scientifico e metodologico.
Nella speranza di evitare la banalizzazione di un tema tanto complesso per ridurlo alla massima sintesi, si tenterà di delineare un breve quadro disciplinare di riferimento, che possa servire da chiave di lettura delle applicazioni informatiche e tecnologiche sviluppate negli ultimi trent’anni (dalla cartografia numerica al Global Positioning System (GPS), dai Geographical  Information  System (GIS) ai recenti navigatori globali in rete) e della loro intuibile influenza sulle prospettive  future  della  cartografia  archeologica  digitale  (quindi,  sia  pure  in piccola parte, della ricerca archeologica in generale).

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Pubblicato

2011-06-10

Come citare

Nurra, F. (2011). Cartografia Archeologica Digitale: retrospettive, prospettive e un esempio. DigItalia, 6(2), 29–42. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/475

Fascicolo

Sezione

Saggi