Il modello OAIS
Parole chiave:
OAISAbstract
Nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative volte ad individuare soluzioni per la conservazione digitale a lungo termine, alcune mirate alla definizione di strutture di metadati per gestire gli elementi informativi necessari a sostenere i processi conservativi; altre dedicate allo studio delle tecniche di trasferimento dell’informazione da un contesto obsoleto verso nuovi supporti, sistemi e ambienti; altre ancora orientate all’analisi dei rapporti costi-benefici correlati alle diverse strategie conservative; non ultime, alcune iniziative hannoapprofondito l’analisi teoretica con l’obiettivo di identificare le componenti significative degli oggetti documentali. In realtà, il problema della conservazione digitale è così complesso e urgente che occorre agire contemporaneamente in tutte le direzioni, muovendo dalla dimensione tecnica a quella teoretica, senza trascurare il profilo organizzativo e quello socio-culturale, giacché la costruzione di una politica della conservazione passa inevitabilmente per la sensibilizzazione e il coinvolgimento di soggetti della società non racchiusi nei confini ristretti della comunità di dominio.
Il modello di riferimento OAIS (Open Archival Information System) si propone come quadro concettuale unitario per descrivere oggetti, processi, strategie e tecniche finalizzati alla conservazione digitale a lungo termine, nonché per
comprendere le loro reciproche relazioni e per analizzare e confrontare soluzioni conservative diverse. Il modello si basa su un’idea dinamica della conservazione, intesa come processo permanente e mai concluso di monitoraggio del
contesto in cui sono immersi gli oggetti; e disegna una complessa architettura di funzioni e oggetti informativi fondata sull’individuazione delle risorse necessarie per ricostruire il significato degli oggetti, assumendo il bit come unità minima del sistema concettuale.
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Pubblicato
2008-01-20
Come citare
Michetti, G. (2008). Il modello OAIS. DigItalia, 3(1), 32–49. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/441
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Sezione
Saggi
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