Il fattore qualità nei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale: le linee guida FADGI, Metamorfoze e lo standard ISO 19264-1
DOI:
https://doi.org/10.36181/digitalia-00061Parole chiave:
Digitalizzazione, linee guida, FADGI, Metamorfoze, ISO 19264-1Abstract
L'aspetto della qualità nei progetti di digitalizzazione è stato e continua ad essere trascurato, con conseguenze non trascurabili anche in termini economici. Nelle gare d'appalto per l'esternalizzazione dei servizi di digitalizzazione, di solito si fa riferimento ad alcuni requisiti per garantire la qualità delle immagini che verranno prodotte, come la risoluzione o la profondità di colore, ma non vengono quasi mai specificati requisiti oggettivi e misurabili, lasciando così la porta aperta alla libera interpretazione del concetto di “qualità dell'immagine”. Per questo motivo, si sono verificati casi di progetti di digitalizzazione pagati con fondi pubblici e realizzati con apparecchiature inadatte e di bassa qualità, e quindi con risultati scadenti e la necessità di dover ripetere l'intervento. Questo dimostra la necessità impellente di disporre di criteri misurabili per la qualità delle immagini. A tale scopo sono state proposte negli anni diverse linee guida e best practice, come le linee guida FADGI e Metamorfoze, e, in tempi più recenti, lo standard ISO 19264-1 che mira ad armonizzare i diversi approcci e sviluppare dei criteri uniformi per la valutazione della qualità delle immagini acquisite nei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale. Il contributo vuole fornire una riflessione su questi temi sottolineandone l’importanza soprattutto in relazione ai numerosi progetti di digitalizzazione in corso in questi anni.
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